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Trovare il prodotto giusto e, successivamente, farselo produrre in Asia, è quello che ci interessa. Anche se tendiamo a condividere ciò che accade dal punto di vista degli addetti ai lavori, abbiamo pensato che era giunto il momento di farti vedere le cose secondo l’idea di un imprenditore di successo, che vende prodotti realizzati in Asia.
La persona in questione è Tomas Ericsson, fondatore di Axess, un marchio fashion di portafogli. In questo articolo Tomas ci spiega perché ha scelto i portafogli come prodotto, ci racconta le difficoltà che ha incontrato nel trovare il produttore giusto e come tutto sia decollato dopo una campagna di successo su Kickstarter.
Tomas, raccontaci un po’ di te e dicci quello che hai fatto prima di lanciare i tuoi portafogli Axess
Prima di cominciare la mia attività di e-commerce, lavoravo a Shanghai come responsabile marketing per una società svedese di consulenza nel recruiting, ovvero in una di quelle società che aiutano le aziende a trovare ed a valutare i fornitori in Cina.
Dopo aver ultimato i miei studi universitari, sono arrivato in Cina nel 2012 ed è stato molto divertente vivere e lavorare a Shanghai.
Hai vissuto in Cina per molti anni ed hai lavorato nel reclutamento dei prodotti. Come ti ha aiutato quest’esperienza ad avviare la tua attività?
Shanghai è una realtà molto imprenditoriale, almeno tra gli espatriati che vivono qui.
Tutti hanno una qualche idea imprenditoriale e, in generale, le persone che vengono qui sembrano avere un atteggiamento più costruttivo di quello che, di solito, si incontra in Svezia e la cosa crea una sensazione di possibilità.
Tutto ciò è servito a motivarmi per passare attraverso diverse fasi necessarie per creare un’attività. Tutto è possibile a Shanghai, almeno così sembra. Una volta che fai il grande passo per trasferirti qui, tutto quello che segue non sembra essere così difficile da immaginare o da realizzare.
So che la Svezia ha numerose startup e che tale spirito imprenditoriale esiste in una certa misura, eppure, in base alla mia esperienza, non ho trovato quest’atmosfera quando sono tornato in Svezia.
Axess è un marchio di portafogli. Perché i portafogli?
Qualche anno fa desideravo molto avviare un’attività ed ho provato numerose idee.
Ma ne sapevo poco su come avviare un marchio e cosa dà vita ad una buona idea imprenditoriale rispetto ad una cattiva, pertanto ho vanificato molti sforzi.
Ho letto alcuni libri sul business, in particolare tutti i libri di Al Ries sul marketing (ad esempio, le 22 leggi immutabili del marketing) e sono stato davvero ispirato dalle sue teorie sull’essere altamente specializzati, sul costruire un marchio attorno ad un prodotto di nicchia, sul cercare di possedere un prodotto specifico (e dominarne la categoria), sull’importanza di un marchio, eccetera.
Mi sono sentito autorizzato a dare il via a qualcosa di straordinario!
Hai provato altri prodotti di nicchia prima di creare Axess?
In precedenza mi ero cimentato a sviluppare cover per Ipad, ma ero giunto alla conclusione che un portafoglio tascabile esclusivo era più speciale e poteva funzionare.
Ho svolto ricerche approfondite sulle parole chiave riguardanti i portafogli tascabili e la mia teoria era che un marchio che si concentra solo su questo articolo può conquistarsi spazio sufficiente per essere redditizio in quel mercato.
Una volta che hai deciso di lanciare il tuo marchio, come hai iniziato?
Per iniziare, mi sono fatto arrivare dei campioni da alcuni produttori cinesi di portafogli che avevo conosciuto ad una fiera (dato che la mia attività riguarda i portafogli tascabili).
Ma ero un po’ deluso dalla qualità del pellame e dai nostri contatti, così ho deciso di trovare un produttore in India, poiché sapevo che, in generale, lì hanno una lunga tradizione nella produzione di articoli realizzati a mano.
Dopo aver utilizzato Elance.com (attualmente Upwork.com) ed aver trovato un agente indiano addetto all’approvvigionamento, ho scovato a Kolkata un buon produttore di portafogli di cui, da allora, mi avvalgo ed ho con lui un ottimo rapporto di lavoro.
Cerco sempre di sviluppare nuovi modelli e design, cosa che mi aiuta notevolmente ad avere un produttore che sia collaborativo e più simile ad un partner commerciale a lungo termine: molto del nostro lavoro si basa sul provare e riprovare, sempre alla ricerca di nuovi design, cosa che richiede tanta pazienza da parte del produttore.
Come hai trovato il materiale giusto?
Per trovare la pelle giusta, ho partecipato alle più grandi fiere mondiali di Hong Kong che trattano pellami , ho conosciuto diverse concerie provenienti da tutto il mondo ed ho raccolto un sacco di biglietti da visita e campioni, dato che conoscevo molto poco i pellami e non sapevo bene cosa cercare.
Una conceria italiana mi aveva incuriosito, ma era due volte più costosa e richiedeva una Quantità Minima da Ordinare (MOQ) molto elevata, rispetto alle concerie del Bangladesh e del Pakistan.
Ciononostante, ricordo che la qualità del suo pellame mi era rimasta impressa nella memoria – era speciale, ma non ebbi modo di ricevere fondi sufficienti, dal momento che avevo bisogno di circa 100 000 CNY (più o meno 14.500 USD) per comprare le loro pelli, dato che in banca avevo solo quasi un decimo della cifra totale.
Come hai finanziato il tuo primo lotto?
È qui che Kickstarter è entrato in gioco. Quell’anno, Kickstarter ha introdotto la Svezia nella sua rete di Paesi in possesso dei requisiti adatti a lanciare delle campagne commerciali.
Così, ho fatto realizzare dei campioni in India e, dopo aver acquistato alcuni piccoli pezzi di pelle dalla conceria, ho realizzato un breve video ed ho lanciato una campagna Kickstarter che, con mia grande sorpresa, ha raccolto circa 350.000 corone svedesi – così sono potuto andare avanti, ho acquistato pelle italiana ed ho lanciato la mia attività.
Il “mercato del portafoglio” è relativamente affollato. Come hai fatto a distinguere il tuo prodotto?
Come ho accennato prima, ho seguito alcune teorie di marketing che ho letto, ho cercato di specializzarmi in un mercato di nicchia e non ho trovato un concorrente veramente forte che realizza solo portafogli tascabili di lusso, quindi ho pensato che ci fosse la possibilità che un marchio potesse concentrarsi proprio in questo settore.
Ora ho capito che il mercato si è un po’ affievolito, poiché ci sono molti termini utilizzati per lo stesso prodotto (portafogli minimalisti, portafogli sottili, eccetera), ma continuo a seguire la teoria di base, secondo cui bisogna tenere in magazzino una specifica categoria di portafogli, e voglio creare un marchio non comune che utilizzi non solo pelle di qualità superiore proveniente dalla Toscana, ma che disponga anche di più varianti di portafogli tascabili rispetto a chiunque altro.
Tutto ciò è possibile solo grazie all’alta specializzazione
Quale canale di vendita utilizzi?
Attualmente vendo su Etsy, Amazon e sul mio negozio online. La maggior parte delle mie vendite si svolge principalmente sul mio negozio online.
Allora, i nostri lettori dove possono trovare i tuoi portafogli?
Basta consultare il sito web www.axesswallets.com.